
21 settembre: Giornata Mondiale della Gratitudine
Istituita nel 1965 dal reverendo canadese William Arthur Ward, la Giornata Mondiale della Gratitudine è un’occasione speciale per riflettere sull’importanza di riconoscere e apprezzare le persone, le esperienze e le cose che danno significato alla nostra vita.
Devo ammetterlo... quando studiavo all’Università, la "Psicologia del Benessere" e la "Psicologia Positiva" non erano temi affrontati, e tantomeno la Gratitudine. Prima di scrivere questo articolo, ho voluto documentarmi meglio, perché non vorrei mai che sui miei canali passasse l’idea che esista la bacchetta magica per superare ogni malessere o disagio. Non basterà essere grati per accettare le sofferenze che stiamo vivendo, o per evitare di entrare in contatto con le nostre emozioni dolorose e le convinzioni negative che ci condizionano.
Negli ultimi anni, il termine gratitudine è apparso sempre più frequentemente nella ricerca scientifica. Solo su PubMed (una delle principali banche dati biomediche) è stato citato in modo esponenziale negli ultimi quattro anni, ed esistono centinaia di libri ed esercizi pubblicati recentemente.
Nel 2003 Emmons e McCullough pubblicarono il libro "The Psychology of Gratitude", esplorando il ruolo della gratitudine nel miglioramento della salute psicologica e fisica. Da allora, il concetto ha acquisito crescente rilevanza nella psicologia moderna.
Cos'è la gratitudine e perché è così importante?
La gratitudine non è solo un semplice "grazie". È un atteggiamento mentale che può trasformare la nostra vita. Si tratta di riconoscere il valore di ciò che abbiamo, dalle persone alle esperienze. Coltivare la gratitudine ci permette di vedere il mondo con occhi diversi, favorendo l’apertura e l’accoglienza. Quando la pratichiamo, ci focalizziamo sugli aspetti positivi, anche nei momenti difficili, e questo ci aiuta a crescere emotivamente, disinnescando il “pilota automatico”, che distorce il nostro modo di vedere noi stessi e il mondo.
Perché la gratitudine è diventata così rilevante in psicologia?
Promuove il benessere psicologico: la gratitudine è associata a livelli più alti di felicità e minori sintomi di depressione e ansia.
2. Migliora le relazioni: riconoscere e apprezzare gli altri rafforza i legami sociali, promuovendo empatia e generosità.
3. Riduce l'isolamento: coltivare la gratitudine ci aiuta a sentirci più connessi e meno soli.
4. Aumenta la resilienza: la gratitudine ci permette di vedere il lato positivo anche nei momenti difficili, rendendoci più forti di fronte alle sfide.
5. Migliora il sonno e riduce lo stress: praticarla aiuta a calmare la mente, riducendo pensieri negativi e favorendo un sonno migliore.
6. Incrementa la soddisfazione della vita: praticare la gratitudine quotidianamente ci porta a sentirci più soddisfatti e realizzati.
Esercizi di gratitudine
Ti invito a provare questi due esercizi per praticare la gratitudine nei prossimi giorni, per iniziare a capirne il senso e, perché no, la potenza:
Diario della gratitudine: Ogni giorno, per una settimana, scrivi tre cose per cui sei grata. Questo aiuta a focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita e a creare un’abitudine di riflessione quotidiana.
Vasetto della gratitudine: Ogni giorno scrivi su un piccolo foglietto qualcosa per cui sei grata e inseriscilo in un vasetto (anche quello dello yogurt va bene… lavato!). Alla fine della settimana, rileggi i foglietti per riflettere su tutte le cose positive che ti sono successe.
La gratitudine è un potente strumento per migliorare il benessere psicologico e sociale. Può diventare parte della nostra vita, se ci facciamo coinvolgere emotivamente, e non lo eseguiamo in modo meccanico e come una moda del momento da seguire.
E… ditelo un "grazie" anche quando qualcuno vi tiene la porta aperta. Riceverete in cambio un sorriso, non è stupendo?
"Provo quel senso di gratitudine profonda di fronte a un tramonto e a un sorriso. Due straordinarie meraviglie della natura." - Stephen Littleword
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