Noi fan di Vasco abbiamo atteso a lungo l'uscita di questa canzone. Quest'anno, ascoltarla dal vivo a San Siro, e ancora prima al Soundcheck a Bibione, è stato da brividi… basta dire: “Nanananaaaa… senza rimpianto!”.
Mi piacerebbe analizzare il testo di questa canzone dal punto di vista psicologico, poiché offre una testimonianza di vita vissuta, raccontata con consapevolezza e senza paura, trasmettendo infine un messaggio di speranza.
“Se ti potessi dire
Quante volte ho voluto morire
Quante volte camminando sul filo
Sono stato, sono arrivato vicino
All’inferno della mente
Quell’inferno che esiste veramente
Se ti potessi dire
Quante volte ho pianto per capire
Quante volte sono stato sul punto di lasciarmi andare
All’inferno della mente
Quell’inferno che esiste veramente”
Non è sempre facile riconoscere a se stessi, o agli altri, la sofferenza che abbiamo vissuto. È ancora più difficile raccontare quel dolore che fa perdere ogni speranza, che dà la sensazione di sprofondare sempre più in basso, in un abisso. La mente ha un potere immenso, capace di farci smarrire proprio in ciò che credevamo di conoscere meglio: noi stessi.
È difficile parlare di queste cose, specialmente con chi ci vuole bene. È difficile ammettere che a volte abbiamo pensato di non voler più lottare, perché tutto sembra troppo.
“Se potessi raccontarti per davvero
Le abitudini di cui non vado fiero
Le malinconie le nostalgie perfino dei rimpianti
Per le cose che se avessi adesso ancora qui davanti
Le rifarei esattamente così
Stessi errori stesse passioni
E le stesse delusioni”
Siamo consapevoli degli errori e delle abitudini, anche autodistruttive, di cui non ci vantiamo. Queste abitudini, forse, ci davano l'illusione di non sentire più nulla, di non pensare. Vorremmo raccontare di quei pensieri tristi, di ciò che o chi non c’è più, delle cose che abbiamo fatto o che non siamo riusciti a fare, di chi abbiamo lasciato andare.
Nonostante tutto, è importante non pentirsi di ciò che abbiamo vissuto, pensato e provato. Rifaremmo esattamente gli stessi errori, con la stessa convinzione, perché forse non avremmo potuto, o voluto, fare altrimenti.
“Vivere per amare
Vivere per sognare
Vivere per rischiare
E vivere per diventare
Vivere per adesso
Vivere lo stesso
Vivere per errore
Vivere con passione
Vivere solamente
Vivere continuamente
Vivere senza ricordo e senza rimpianto
Senza rimpianto
Senza rimpianto
Senza rimpianto
Se ti potessi dire…”
Grazie a ciò che abbiamo vissuto, grazie ai momenti di sconforto, alla capacità di cadere e rialzarsi, di riconoscere i propri limiti e errori, e di chiedere aiuto, possiamo ora celebrare la vita. Una vita da vivere senza paura di ciò che è andato perduto e di ciò che poteva essere.
Nel video di questa canzone, Vasco guarda se stesso allo specchio, diverso. Le canzoni si cantano perché gli altri le ascoltino, ma in fondo è a noi stessi che vorremmo riuscire a parlare, per non dimenticare il dolore e i pensieri che ci hanno permesso di diventare ciò che siamo. Comprendiamo così ciò che è davvero importante: Vivere (“…e sorridere nei guai…”).

[Link al video](https://www.youtube.com/watch?v=e-6saUKqmqU)
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